Michela Moro
Leggi i suoi articoliIl collettivo Alterazioni Video, attivo dal 2004, utilizza video, installazioni, performance e cinema, lavorando negli interstizi tra legale e illegale, libertà e censura. Ha da poco realizzato il suo primo Nft: è il ritratto di Takashi Murakami mentre firma i poster del suo primo Nft. Di fianco a lui «il bambino africano scettico», uno dei meme più famosi al mondo, rigenerato e ampiamente usato dalla comunità online. La foto originale fu scattata nel 2012 in Uganda da un’attivista di Chicago. Il bambino ora ha dodici anni. Alterazioni Video l’ha rintracciato e donerà i proventi della vendita di questo Nft (100 Eth) interamente al ragazzino, portandogli il dono in Uganda e filmando i momenti di celebrazione nel villaggio.
«L’immagine/operazione è un commento alla bolla speculativa che sta dietro agli Nft, afferma dice Paoluca Barbieri Marchi, componente di Alterazioni Video. La bolla scoppierà e gli Nft rimarranno a sostegno della visual culture, ma di sicuro sarà una traversata tempestosa. Nel 2012 abbiamo deciso di fare un film su Satoshi Nakamoto, il fantomatico inventore del bitcoin e della blockchain, “Surfing With Satoshi”. Il bitcoin era a 30 dollari e già sembrava un fenomeno inarrestabile, ma nel sistema bancario o finanziario ci credeva.
Solo un gruppetto di hacker e sviluppatori ci raccontava che era in atto una rivoluzione. Decidemmo così di chiedere a quella comunità di supportare il nostro film e mandarci alla ricerca di Satoshi. Dopo aver fatto perdere ogni traccia aveva deciso (questo il plot del film) di nascondersi nella giungla insieme a un gruppo di artisti per pensare alla prossima mossa rivoluzionaria contro il sistema. Nel film noi trovavamo solo le tracce di un accampamento in mezzo alla giungla, scoprendo una serie di sculture e opere di artisti famosi. Probabilmente stavano studiando gli Nft...».
Barbieri Marchi ha le idee chiare anche sul futuro: «Diventerà una realtà solida ma non prima che qualcuno si prenda una bella “facciata”. Vedere come tutti si stanno solo concentrando su prezzi e valori gonfiati di alcuni jpg dovrebbe darci la certezza che siamo di fronte a una speculazione. Esiste un gruppo foltissimo di bitcoiner che è diventato miliardario senza che nessuno lo sappia e che ragiona diversamente da chi ha accettato i compromessi della vita e del lavoro.
Se vogliono che un jpg valga più di un Leonardo, fanno in modo che si verifichi. Sono atti di resistenza e speculazione. Lo insegnano i redditor di GME (Game Stop): la resistenza si fa con senso dell’umorismo, digitalmente, e mentre si fanno montagne di soldi scardinando tutte le certezze di un sistema economico finanziario allo sbaraglio. Gli Nft entrano in questa partita. La visual culture ha imparato a combattere per meme. A lungo termine gli Nft, come gli mp3, cambieranno radicalmente l’industria senza però scalfire l’animo umano».
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